Il mio ritmo del "vado"

Oggi ho mangiato una mela verde. Nulla di che, se non fosse che l’ultima l’ho mangiata più di due anni fa. Vado a periodi. È una cosa che ha i sui pro e i suoi contro ma se non altro mi dà un ritmo, e vado. Dove? Vado; mi basta. Con il nuovo anno è iniziato un vado diverso. Non so, son quelle cose che inizi smontando l’albero di Natale e ti ritrovi ad aver sgomberato mezza casa. Ho una parete su cui attacco i lavori più significativi: 24 mollette a cui appendere il percorso, la strada, i riferimenti o la stasi o non so, qualche cosa. Ho tolto tutto tranne alcuni lavori fatti da altri e un testo che parla delle tenebre dell’insensatezza, il senso della ricerca e l’abisso della follia: già. Ed ecco. Niente. Era per dire che in questo ultimo lavoro ho voluto rappresentare il momento attuale, l’essermi svuotata di cose che mi sono state utili nel 2015 ma che ora andranno a nutrire altri giardini con altri venti. È che mi ritrovo adesso con una fame di roba nuova pazzesca! Sarà per quello che mi sono mangiata una mela verde anche se credo in questo caso c'entri di più il gesto: un qualche cosa che ha a che fare con l’addentare, o forse meglio un qualche cosa che ha a che fare con l’addentrare...