Caneggio

Trasmettere il cielo

Schiena appoggiata a piastrelle di cemento ricoperte dal calore del giorno, quasi non lo volessero lasciare andare, e mani intrecciate dietro la nuca come si vedeva ai tempi, nei film. Un piede che accarezza il cane, l'altro che se allungo un po' forse davvero a quella nuvola arriva. E il perdersi a seguire il volo degli uccelli, spostare lo sguardo per creare composizioni nuove fra ombrellone/fili di ferro e cirrocumuli, chiudere un occhio poi l'altro, a ritmi diversi, solo per vedere l'effetto che fa. E il silenzio, che poi non è silenzio vero ma insomma: un qualche cosa che da lì parte, o arriva, non so. Dovrebbero dedicargli un canale alla TV a questa cosa qui... sì sì, un cielo così andrebbe trasmesso ovunque, sempre, gratis... #caneggiolife

Situazione alle 19.55

Oggi ho visto, nell'ordine: l'odore dell'erba bagnata appena tagliata, due gradini di granito bianco, un saluto, il sole, una porta di quelle con il vetro lavorato in mezzo, delle ciliegie, un'agenda, una voce di quelle che anche in due ne fanno una, loro, l'insalata, braccia forti, l'attinenza, Fabiana, Edward Norton, Virzì e Ozpetek, dei testicoli, un uomo con gli occhi sulle tempie, una donna con gli occhi a tempesta, un fulmine, una freccia, uno starnuto e dell'oro, e son solo le 19.55...

Certe notti fatte così

Ci sono notti fatte così. Quelle dove vai a dormire ma poi anche no. Di quelle che passi con lo sguardo tramutato in dito i contorni delle ombre che la luna ricama sul pavimento vicino al letto. Poi esci, così, come così sono certe notti. E guardi. La guardi. Ascolti. Stai lì. Nulla. Quel nulla bello però. E tiri là. Tiri giorno. Fai la doccia, ti cambi, uno sguardo alla valle ed esci: le 5.55. Cammini. Nulla, anche se è più un nulla pigro. Arrivata ai parcheggi mi sono accorta di aver dimenticato le chiavi dell'auto: torno indietro. Rifaccio le stesse vie, sono le 6:03. Non è più un nulla addormentato ma un qualche cosa fatto di suoni di sveglia, di musica di sottofondo, di asse da taglio che cade nel lavandino, di acqua che cola da vasi appena annaffiati, di buongiorno bisbigliati e cuccioli di cane che non han voglia di camminare. Oggi è stato un giorno così, di quelli dove il nulla riempie, di quelli in cui starei ore con il dito a ripassarne i contorni...