La sveglia suona alle 6.18 anche in vacanza, ma alle 5.44 già cercavo di capire che tempo facesse dalla luce che entrava dal soggiorno. Sono convinta che le cose speciali accadano al mattino. Non lo fanno per abitudine o per antipatia verso i piumoni, ma così facendo ti danno il tempo di lasciar sedimentare l’evento, permettendoti di gustartelo per tutta la giornata e lasciandoti però libero di dormire. Altrimenti sai che notti. Insonni, come spesso mi accade, ma in questo caso loro non c’entrano.
Il tempo è grigio, i gradi 6. Una chiazza di azzurro qua e là si scorge, fra il silenzio del mattino e la prima tapparella che si alza. Gli uccelli loro cantano, ma qui non smettono mai. Artù dorme sul divano e spera di essersi mimetizzato a sufficienza con la coperta da sfuggirmi quando sarà ora di uscire. È un cane pigro, a lui delle cose speciali che accadono al mattino non gliene frega niente. Ora andremo al Lej da Staz, che a quest’ora di cose speciali ne accadono a manciate. Oggi è il primo giorno d’estate e guarda, un raggio di sole è apparso. Dai Artù andiamo, che il concerto è appena iniziato…