L'ultima pennellata di luce proprio dove Segantini provò a catturarla, e vi morì. Eppure lei, con quel suo fare cafone e un po' arrogante, continua imperterrita a sbattere in faccia a noi umani quella cosa lì che uno può anche cercare di immortalare o spiegare, ma poi vi rinuncia. Appare, si mette in posa, ti ammalia e attende. Tu la ammiri, la osservi, la ascolti e ti lasci invadere, finché credi di averla capita e colta. A quel punto trattieni il respiro, prendi ciò che ti serve e lei "paff", scompare. È che a questo punto uno dovrebbe descrivere un ricordo ma, in quanto tale, brilla soprattutto della luce di chi lo possiede, non per merito di quella stramaledetta sfuggevole caleidoscopica ipnotica e solenne cosa lì...