Ho iniziato a dipingere da autodidatta. Dopo anni di disegno tecnico ho sentito la necessità di iniziare a esplorare il mondo dei colori. Era talmente vasto il panorama che poteva stagliarsi difrontea/in me che sulla prima tela utilizzai solo il bianco. In seguito apparvero altre gamme che stendevo piatte; erano immagini grafiche e mi ricordo ancora la fatica per raggiungere una massa di colore uniforme, senza sfumature, striature o macchie.
Mi ritrovavo a dover ripassare una, due, tre, anche quattro volte e più la stessa superficie; la terminavo perfetta, tornavo a colore asciutto e non era più così. L’azzurro mi faceva impazzire, così feci una foto al risultato e andai a Lugano in un negozio di articoli di belle arti. Non ci ero mai entrata. Mostrai l’immagine del difetto al Signor Fabrizio il quale mi chiese la marca usata. Visti i tempi i colori li acquistavo nella versione più economica in un grande magazzino. Mi disse “guardi Signora provi questa, le faccio il medesimo prezzo di quella usata da lei”.
Comprai l’azzurro e tornata a casa finalmente riuscii a stenderlo senza più sorprese. A poco a poco riuscii a sostituire tutti i colori, passai a tele più grandi, cambiai tecnica e stile, mi trasferii eccetera, nella storia che più o meno conoscete. Son passati molti anni da quel giorno, ma quando recentemente si è trattato di scegliere dove mandare alcuni clienti ad intelaiare o incorniciare i dipinti non ho avuto dubbi: La Cornice Lugano. Per me ogni volta è un po’ come riuscire a dirgli grazie perché senza quel gesto, senza quell’azzurro, magari oggi guardando fuori dalla finestra non vedrei quello dell’Engadina.
Nelle foto i Signori Fabrizio e Silvio prima di andare a consegnare #mago, #eremita0 e #rosso0 alla Signora Susanna.