Opere d’istanti; dai molti l’uno, alla ricerca del Grande Noi. È questa la nuova scritta che capeggia sul mio sito internet, laddove fino a poco tempo fa compariva Arte narrativa, la biografia dell’umanità.
In questi mesi ho passato il tempo ad avvicinarmi e ad allontanarmi dalle cose, alla ricerca della giusta distanza per riuscire a mettere a fuoco un determinato argomento. Ed è stato proprio lì, in quel dondolare, che punti appartenenti a piani diversi si sono uniti.
Con Arte narrativa desideravo restituire l’immagine di una Storia più grande, a cui tutti apparteniamo e di cui siamo ogni giorno responsabili. Dipingendo però su tela gli istanti di vita che ricevevo percepivo nelle dita una forza che sì proveniva sia dal singolo sia dall’insieme, ma sentivo esserci altro.
È stato durante il mio recente oscillare che ho capito che questo Altro non proveniva tanto dallo scampolo di storia in sé, ma dalla tela su cui questo veniva impresso. In pratica il supporto in cotone intelaiato è divenuto uno spazio pubblico in cui esercitare la libertà di parola e far dialogare le differenze.
La tela rappresenta quindi l’unità che scaturisce dai molti; è il luogo in cui risiede la comunanza, la democrazia. Ecco che cos’è per me questo Grande Noi: la capacità di pensarsi uniti malgrado le differenze.
Paradossalmente è stato in questi mesi di impegno alla deriva che ho avuto modo di avvicinarmi al concetto di distanza. Come unità di misura per definirne la grandezza ho utilizzato gli istanti ed è stato come ritrovarsi improvvisamente a navigare in un nuovo mare.
Infatti è stato da quei punti d’istanti che ho potuto esercitare una particolare messa a fuoco; quella in grado di rendere nitido un disegno rimasto fino a quel momento celato. Ma di questo vi parlerò sicuramente meglio più avanti tramite progetti che spero di riuscire a realizzare presto.
Nel frattempo, e già che ci siamo, “chiamatemi Giada” (cit.). Quindi: a presto.