Quando tornai a dipingere non più con intenzione ma in tensione, iniziai da lì: da un prato. Era un angolo incolto di un centro commerciale vicino a casa. Mi fermavo spesso ad osservarlo: la sua complessità mi riempiva. Linee che si intersecavano, si mischiavano, fiori che non sapevi dove iniziavano e dove finivano, in un’esplosione di intrecci in continua evoluzione ed espansione fra cui si annidava il vento e la miriade di insetti che lo abitavano. In seguito riportavo su carta quella sensazione che diveniva gesto, movimento, ordine e pace (il disegno riportato appartiene a quel periodo).
Essermi avvicinata alla complessità della natura credo mi abbia permesso in un certo qual modo di percepire quel “sistema” e di inglobarlo. Siamo tutte e tutti composti da una miriade di intrecci di unicità, uniti gli uni agli altri dalla medesima formula che è appunto quella che non c’è o meglio, esiste e scaturisce direttamente dalla composizione, in ogni singolo e irripetibile istante .
Complessità, natura, biodiversità, coesistenza, relazioni, vento, noi: tutto questo è #artenarrativa.