In Engadina sto imparando i cavalli. Non che non ne abbia mai visti ma qui, essendo ovunque, ho il tempo per osservarli. Forza, eleganza, vitalità e controllo, ma soprattutto contorno. Sì perché dei cavalli se ne possono seguire i bordi: dei muscoli, del movimento, del sudore e del pelo, per non parlare di quelli dello sguardo. A volte una cosa sembra prendere vita solo nel momento in cui un cavallo la vede. L’ultima in ordine temporale è stata una pallina arancione in mezzo alla neve, apparsa durante lo Snow Polo World Cup di St. Moritz.
Lago ghiacciato, neve, sole, cavalli e gente in abbondanza. Decido di non capire per lasciarmi impressionare e così è stato. Per comodità e divertimento ho abbinato le squadre in campo a una caratteristica. E così Cartier è diventato il Tempo, Champagne Perrier-Jouët il Piacere, Maserati la Potenza e Badrutt’s Palace Hotel la Tradizione.
Dopo tre giorni di sfide il risultato ha visto trionfare su tutti il Tempo, seguito dalla Tradizione, dal Piacere e infine la Potenza. In una lettura più filosofica si potrebbe quindi dire che riappropriarsi del valore del tempo permetterebbe alla tradizione di restituire ad ognuno la propria identità, per far sì che abbandonarsi al piacere venga fatto con la giusta consapevolezza, concedendo ad anima e corpo il permesso di scoprire il proprio potere personale oltre i confini prestabiliti.
E niente, e pensare che c’è chi lo chiama semplicemente sport ;-).